Uno studio prospettico condotto in otto ospedali della Campania rileva che il 39,1% delle infezioni delle vie urinarie diagnosticate in Pronto soccorso è dovuto a batteri multiresistenti agli antibiotici.
La ricerca, condotta tra il 2023 e il 2024, mirava da un lato a stabilire quanto fosse frequente la presenza di germi multiresistenti nei pazienti con infezioni delle vie urinarie, dall’altro definire quali fossero i possibili fattori di rischio per poter identificare in anticipo i pazienti con la maggiore probabilità di avere un’infezione da germi resistenti e poter quindi impostare correttamente l’approccio terapeutico. L’esito primario valutato era la mortalità a 30 giorni.
Dei 681 pazienti giunti in Pronto soccorso con segni e sintomi suggestivi per un’infezione delle vie urinarie, solo 327 avevano in realtà un’urinocoltura positiva ed è su questi che si è concentrata l’attenzione dei ricercatori. Nel 39,1% dei casi era presente un germe multiresistente agli antibiotici, si trattava soprattutto di Escherichia coli (57% dei casi) e Klebsiella spp (24,2%). Gli antibiotici più spesso prescritti sono stati l’associazione piperacillina/tazobactam (36,9%), una aminopenicillina combinata con un inbitore delle betalattamasi (21,2%) una cefalosporina di terza generazione (7,2%) o un fluorochinolone (8,6%).
La mortalità a 30 giorni era significativamente maggiore per i pazienti con un’infezione da germi multiresistenti (17,7% rispetto a 6,2%, p=0,005). Due erano i fattori di rischio indipendenti che aumentavano la probabilità di avere un’infezione delle vie urinarie da batteri multiresistenti: il sesso maschile (odds ratio 1,79, limiti di confidenza al 95% da 1,08 a 2,97, p=0,024) e la storia di un ricovero ospedaliero nei 90 giorni precedenti (odds ratio 4,28, limiti di confidenza al 95% da 1,86 a 9,83, p=0,001). In caso di compresenza dei due fattori di rischio (uomini ricoverati di recente) la prevalenza di germi multiresistenti arrivava al 60%, mentre era del 21% nelle donne che non erano state ricoverate di recente.
Il ruolo dei batteri multiresistenti nelle infezioni delle vie urinarie
FOCUS: Antibiotico resistenza
In pratica
Prima di decidere quale trattamento antibiotico prescrivere in caso di infezione delle vie urinarie di gravità tale da condurre al Pronto soccorso bisogna non solo considerare il quadro clinico del paziente ma anche l’epidemiologia batterica nell’area geografica in cui ci si trova a operare. Conoscere i tassi di resistenza agli antibiotici delle popolazioni batteriche locali aiuta infatti nella gestione appropriata dei farmaci (antimicrobial stewardship) cercando di impiegare terapie mirate che evitino gli insuccessi terapeutici e l’ulteriore diffusione delle resistenze.
Bibliografia
Onorato L, Allegorico E, et al. Prevalence and impact of multidrug resistance in a cohort of patients admitted to emergency department for urinary tract-infections: the UTILY study, a prospective multicentre study. Eur J Intern Med 2025; https://www.ejinme.com/article/S0953-6205(24)00533-8/pdf Conflitti di interesse: ND
