Deprescrizione dei farmaci antipertensivi e rischio cardiovascolare

15 Mag 2025

FOCUS: Cronicità e polifarmacoterapia

La deprescrizione dei farmaci antipertensivi non sembra correlarsi a un aumento del rischio di ospedalizzazione per infarto del miocardio e ictus negli anziani residenti in strutture di lungodegenza.
È quanto emerge da uno studio condotto su 13.096 ultrasessantacinquenni statunitensi ricoverati in questi contesti assistenziali, tutti in terapia con almeno un farmaco antipertensivo tra il 2006 e il 2019.
L’obiettivo dello studio, che simulava un trial controllato e randomizzato per gli obiettivi posti ma che in realtà era osservazionale, condotto sui dati archiviati dallo US Department of Veterans Affairs, era valutare l’effetto della deprescrizione di questi farmaci, intesa come la sospensione della terapia o la riduzione della dose, sugli esiti cardiovascolari, in una popolazione con un elevato carico di condizioni croniche, in cui la complessità clinica rende più difficile valutare il bilancio tra rischi e benefici di un trattamento. È stata quindi messa a confronto l’incidenza di ricoveri ospedalieri per infarto del miocardio o ictus nei pazienti residenti in RSA a cui era stata ridotta la dose o il numero di antipertensivi e coloro che avevano invece proseguito la terapia senza modifiche. Nel 17,8% dei partecipanti era stata fatta una deprescrizione dei farmaci antipertensivi.
Il tasso di ricovero in ospedale per ictus o infarto del miocardio nei due anni successivi è risultata simile tra coloro in cui era stata fatta la deprescrizione e coloro che avevano continuato immutata la terapia antipertensiva (11,2% rispetto a 8,8%). Anche dopo l’aggiustamento per potenziali fattori di confondimento come l’età avanzata, la presenza di demenza, valori di pressione sistolica superiori a 140 mmHg e diastolica oltre 80 mmHg, il risultato era sovrapponibile.

In pratica

Nonostante i risultati di questo studio indichino che non ci sarebbe un aumento del rischio cardiovascolare con la deprescrizione dei farmaci antipertensivi nell’anziano, nella pratica clinica occorre cautela. La decisione di sospendere o proseguire la terapia antipertensiva, infatti, deve essere valutata in base alle condizioni del singolo paziente. Sono necessari ulteriori studi a più lungo termine per comprendere meglio le conseguenze nel tempo della deprescrizione e definirne le modalità di attuazione più appropriate e sicure.

Bibliografia

Odden M, Graham L, et al. Antihypertensive deprescribing and cardiovascular events among long-term care residents. JAMA Netw Open 2024; https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2827023 Conflitti di interesse: