Farmaci antireumatici: le raccomandazioni dal concepimento all’allattamento

4 Giu 2025

FOCUS: Pediatria

L’EULAR, l’organizzazione che riunisce tutte le Società europee di reumatologia, ha aggiornato le raccomandazioni per l’uso dei farmaci antireumatici nelle donne che hanno una malattia reumatica cronica e stanno pianificando o sono in dolce attesa o stanno allattando.
Le nuove raccomandazioni nascono da una attenta valutazione dei potenziali rischi dei farmaci antireumatici sul feto e dei possibili effetti negativi della malattia non curata adeguatamente.

Quali farmaci antireumatici possono essere utilizzati in gravidanza?

Tra i farmaci compatibili con la gravidanza vi sono numerose sostanze ben note da tempo e capaci di modificare il decorso della malattia: l’idrossiclorochina, la clorochina, l’azatioprina, la ciclosporina, il tacrolimus, la sulfasalazina (con integrazione di acido folico in quanto inibisce l’assorbimento di folati fondamentali nel periodo prima del concepimento e in gravidanza per ridurre il rischio di malformazioni fetali) e la colchicina.
Tra i farmaci nuovi, i cosiddetti biologici, possono essere utilizzati in gravidanza gli inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF), non altri.

Quali farmaci antireumatici vanno evitati?

Ciclofosfamide, metotrexato, micofenolato vanno interrotti prima della gravidanza in quanto sono tossici per l’embrione. I farmaci antinfiammatori non steroidei vanno usati solo per brevi periodi e devono essere evitati dopo la 28ª settimana di gestazione (riguardo l’uso dei farmaci antinfiammatori in gravidanza leggi anche qui).
Per quanto riguarda i farmaci biologici diversi dagli inibitori del TNF è necessaria una valutazione individuale tenendo conto dell’efficacia clinica e della capacità del farmaco di attraversare la placenta e di provocare quindi danni al feto

Quali sono le indicazioni per l’allattamento?

Le donne che sono in trattamento per una malattia reumatica devono essere incentivate ad allattare al seno il neonato in quanto sono molti i farmaci considerati sicuri e i benefici dell’allattamento sono molteplici.
In particolare il nuovo documento indica come compatibili:

  • molti farmaci antireumatici tradizionali come azatioprina, mercaptopurina, celecoxib, clorochina, ciclosporina, idrossiclorochina, immunoglobuline, metilprednisolone, antinfiammatori non steroidei, prednisone e prednisolone, sulfasalazina e tacrolimus
  • tutti i farmaci biologici in quanto il passaggio nel latte materno è minimo e l’assorbimento da parte del neonato è limitato.

Quali sono le indicazioni per gli uomini che desiderano diventare padri?

Anche negli uomini con malattie reumatiche è importante valutare la terapia in vista del concepimento, poiché alcuni farmaci possono influenzare temporaneamente la qualità dello sperma.
Tuttavia, numerosi farmaci sono ritenuti compatibili con la fertilità maschile e non influenzano negativamente l’esito della gravidanza: tra questi metotrexato (a basso dosaggio), leflunomide, sulfasalazina, micofenolato e farmaci biologici.
Nel caso della sulfasalazina, può esserci una riduzione temporanea della qualità dello sperma, ma l’effetto è reversibile.

In pratica

È fondamentale che le coppie in età fertile in cui uno dei due partner è in terapia farmacologica per una malattia reumatica pianifichino la gravidanza e ne parlino con il medico in modo da poter intervenire preventivamente modificando la terapia con adeguato anticipo.
Durante la gravidanza e in fase di allattamento è importante attenersi alle indicazioni del medico senza modificare autonomamente il dosaggio o la modalità di assunzione del farmaco prescritto.

Bibliografia

Ruegg L, Pluma A, et al. EULAR recommendations for use of antirheumatic drugs in reproduction, pregnancy, and lactation: 2024 update. Ann Rheum Dis 2025; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40287311/ Conflitti di interesse:
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