La possibilità di completare i cicli di chemioterapia prescritti dall’oncologo in caso di un tumore conta: quanto più si riesce a seguire l’intera terapia prevista e tanto più aumenta la probabilità di sopravvivenza.
Lo studio sul tumore del pancreas
L’osservazione viene da uno studio clinico statunitense che ha valutato quanto sia importante completare i cicli di chemioterapia previsti per la cura del tumore del pancreas.
Sono stati analizzati i dati di un centinaio di pazienti cui era stato diagnosticato un tumore operabile di quest’organo. Prima dell’intervento chirurgico veniva prescritta una chemioterapia della durata di tre mesi, seguita da altri tre mesi dopo l’intervento. I ricercatori si sono chiesti se il rispetto dei tempi e delle dosi di farmaci prescritti influenzasse la sopravvivenza.
I motivi di una terapia non sempre completa
Non è sempre facile seguire i cicli di chemioterapia previsti. Per diversi motivi, infatti, il trattamento prescritto non può essere realizzato nella sua interezza, ciò può dipendere dalle condizioni cliniche del paziente, dalla compresenza di altre malattie, dalla comparsa di effetti avversi tali da rendere non sopportabile il trattamento, da difficoltà tecniche o logistiche, da problemi di accesso alle cure. Nel caso del tumore del pancreas si usano cicli che comprendono più farmaci chemioterapici somministrati per via endovenosa, che hanno diversi effetti avversi.
I risultati della ricerca
I pazienti nei quali si riusciva a completare almeno l’85% della chemioterapia prevista prima dell’intervento chirurgico sopravvivevano più a lungo (38 mesi rispetto ai 17 mesi di chi non aveva potuto ricevere tutta la dose di farmaci prevista). Altrettanto accadeva per chi riusciva a completare almeno il 70% della chemioterapia prescritta sia prima sia dopo l’intervento chirurgico (con una sopravvivenza di 32 mesi rispetto a 14).
I risultati quindi confermano l’importanza di completare i cicli di chemioterapia prescritti.