Incidenti stradali negli anziani: quanto pesano i farmaci ipnotici?

27 Nov 2025

FOCUS: Cronicità e polifarmacoterapia

Con l’avanzare dell’età è frequente il ricorso a farmaci come benzodiazepine e altri ipnotici per il trattamento dell’insonnia a breve termine, anche se spesso vengono usati inappropriatamente per lunghi periodi. È noto e lo ricordano chiaramente anche le avvertenze presenti nei foglietti illustrativi che questi farmaci possano influenzare i riflessi, la vigilanza e il tempo di reazione anche alla guida (abbiamo parlato di farmaci e di come influenzano le capacità di guida anche in questa news Polifarmacoterapia e sicurezza al volante). Ma quanti anziani coinvolti in incidenti stradali ne fanno uso? E il loro impiego incide sulla gravità delle lesioni riportate?

Uno studio per capire il legame tra ipnotici e incidenti stradali

Uno studio canadese condotto in 17 Dipartimenti di emergenza del Paese tra il 2018 e il 2023 ha provato a rispondere a queste domande. I ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue di quasi 1.500 guidatori di età pari o superiore a 65 anni coinvolti in collisioni con veicoli a motore, cercando tracce di benzodiazepine, altri farmaci ipnotici, alcol e depressivi del sistema nervoso centrale.
La necessità di ricovero ospedaliero è stata invece utilizzata come indicatore di lesioni gravi.

L’uso di ipnotici tra gli anziani coinvolti in incidenti

I risultati mostrano che l’uso di ipnotici è tutt’altro che infrequente: l’11,8% dei conducenti è infatti risultato positivo. Tra questi, i farmaci più rilevati sono stati:

  • ipnotici non benzodiazepinici (41,3%)
  • benzodiazepine a durata d’azione prolungata (33,7%)
  • benzodiazepine a durata d’azione intermedia (27,3%)
  • benzodiazepine a durata d’azione breve (5,8%).

Molti anziani assumevano contemporaneamente anche antidepressivi (40,1%), oppioidi (18,6%), antistaminici (10,5%) e antipsicotici (8,7%).
Nonostante i possibili effetti negativi dei farmaci sulla guida, non è emersa però alcuna differenza significativa nel rischio di ricovero ospedaliero – indicatore di trauma grave – tra chi aveva assunto ipnotici e chi no.

In pratica

I farmaci per l’insonnia, molto utilizzati dagli anziani, sono frequentemente usati anche da chi poi è alla guida. Nel campione studiato, però, la loro assunzione non ha aumentato la probabilità di riportare o causare lesioni gravi.
Questo non significa che siano innocui alla guida: possono comunque ridurre l’attenzione, la prontezza di riflessi e la capacità di concentrazione.
Per questo, nella valutazione dell’idoneità alla guida è importante che i medici considerino sempre l’effetto combinato dei farmaci assunti. Allo stesso modo, gli anziani dovrebbero riferire tempestivamente segnali come sonnolenza, rallentamento dei tempi di reazione o difficoltà a mantenere la concentrazione, così da garantire una guida più sicura.

Bibliografia

Benhamed A, Emond M, et al. The prevalence of benzodiazepines and other hypnotics and their impact on injury severity among older adults involved in motor vehicle collisions: a multicenter retrospective cohort study. J Safety Res 2025; https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0022437525000982?via%3Dihub Conflitti di interesse:
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