Instillare le gocce di collirio a un bambino può sembrare semplice: rispetto ai farmaci per bocca non c’è l’ostacolo del sapore (vedi la news L’importanza del sapore dei farmaci) e a differenza di un’iniezione non è una procedura dolorosa. Se però il bambino è piccolo e poco collaborativo riuscire a somministrare il collirio in modo corretto non è semplice. Il rischio è che parte del farmaco finisca fuori dall’occhio oppure che avvicinando involontariamente la punta del flacone all’occhio questa si contamini con batteri, diventando quindi un serbatoio di contaminazione nelle instillazioni successive.
Lo studio
Uno studio condotto in un ambulatorio di oftalmologia in Cina ha valutato le competenze di circa 200 genitori che dovevano somministrare il collirio a bambini e ragazzini sotto i 14 anni d’età. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario e poi di far vedere praticamente come procedevano per l’instillazione. Oltre un terzo non eseguiva la procedura in modo adeguato, con possibili ricadute sull’efficacia del farmaco e sull’andamento della terapia.
Gli errori più comuni
Gli errori osservati più frequentemente erano:
- il mancato lavaggio delle mani prima della somministrazione per motivi igienici
- il posizionamento scorretto del flacone (con il rischio di avvicinare troppo la punta e contaminarla toccando l’occhio, le ciglia o la pelle)
- la mancata chiusura dell’occhio dopo l’instillazione.
Sbagliavano più spesso i genitori che non avevano avuto esperienze precedenti, mentre quelli ai quali era stato spiegato come fare o avevano già avuto esperienza commettevano meno errori. Tra i partecipanti allo studio solo il 27% (quindi poco più di un quarto) aveva ricevuto istruzioni dal medico o dal farmacista su come somministrare il collirio al bambino.



