Sono molti i fattori che intervengono quando un medico decide di prescrivere un antibiotico. L’analisi dei motivi che inducono alla prescrizione può aiutare nel ridurre il numero di terapie inappropriate, agendo così in maniera virtuosa sia per il paziente, che non si vede esposto al rischio di effetti collaterali dovuti al farmaco, sia per la salute in generale, con una riduzione del rischio di resistenze batteriche.
La prescrizione inappropriata degli antibiotici
Le linee guida internazionali raccomandano l’uso degli antibiotici solo in determinati casi in cui l’infezione è causata da un batterio (occorre sempre ricordare che gli antibiotici non hanno alcuna efficacia contro i virus), non ha una risoluzione spontanea, è grave o comporta il rischio di complicanze. Si sottolinea inoltre come la corretta e consapevole gestione degli antibiotici, quella che con termine anglosassone si chiama antimicrobial stewardship, sia fondamentale per un uso appropriato degli antibiotici.
Ciononostante i dati di molte ricerche indicano che in molti casi la prescrizione di un antibiotico non segue i principi di una buona pratica medica: negli Stati uniti fino al 47% delle prescrizioni antibiotiche sarebbero inappropriate, in Spagna il 64%, in Australia il 45%.
Una ricerca si chiede ora quali siano i motivi che inducono più spesso il medico a una prescrizione inappropriata degli antibiotici.
I risultati della revisione
Per rispondere alla domanda è stata condotta una revisione sistematica che ha identificato tutti gli studi pubblicati nella letteratura scientifica al riguardo. Ne sono stati selezionati 53 relativi all’opinione dei medici di 23 Paesi (purtroppo non sono stati trovati studi per l’Italia).
Perché dunque i medici sono indotti a prescrivere un antibiotico anche quando in realtà non servirebbe? I motivi dichiarati più di frequente sono cinque:
• motivi di tempo, la fretta spinge a volte alla prescrizione
• le richieste del paziente o dei familiari, che pensano sia indispensabile usare un antibiotico per risolvere la situazione
• le incertezze diagnostiche, cioè il fatto che di fronte a un’infezione di cui non si sa se sia batterica o virale si decide comunque di dare un antibiotico “per sicurezza”
• l’esperienza clinica, per cui siccome in situazioni analoghe in precedenza si è prescritto un antibiotico lo si prescrive nuovamente
• i rischi del non prescrivere un antibiotico quando potrebbe essere necessario: si stima cioè che i rischi per il paziente legati a una mancata terapia siano superiori a quelli connessi all’aumento della resistenza agli antibiotici per una prescrizione inappropriata.



