Dopo l’intervento di cataratta è utile un collirio a base di antibiotico?

16 Set 2025

FOCUS: Antibiotico resistenza

Gli antibiotici vanno usati quando servono e l’idea che dosi aggiuntive rispetto a quanto previsto dalle linee guida internazionali possano comunque essere utili è quasi sempre errata. Lo dimostra una revisione sistematica della letteratura scientifica che è stata condotta da un gruppo di ricercatori italiani che hanno deciso di valutare se sia veramente necessaria la somministrazione locale di antibiotici dopo un intervento di cataratta.

L’intervento più diffuso al mondo

Si stima che la chirurgia per risolvere il problema della cataratta nell’anziano sia la procedura chirurgica più praticata al mondo, di sicuro è una delle più diffuse negli ultimi decenni.
L’intervento, che viene eseguito ambulatorialmente in pochi minuti e non richiede il ricovero in ospedale, prevede la rimozione del cristallino, la lente dell’occhio che con il passare degli anni si opacizza rendendo difficile la visione, e la sua sostituzione con una lente intraoculare, il cosiddetto cristallino artificiale. L’intervento è sicuro, anche se ci sono possibili complicanze, non frequenti, la più grave delle quali è l’infezione dell’occhio (endoftalmite in termine tecnico). Per ridurne il rischio, durante l’intervento si procede all’iniezione di antibiotici nella camera anteriore dell’occhio. È pratica comune, però, prescrivere anche la somministrazione di colliri a base di antibiotico nelle settimane successive all’intervento con l’intento di ridurre ulteriormente il rischio infettivo. Ma è davvero utile il ricorso ai colliri o è sufficiente la somministrazione degli antibiotici durante l’intervento?

Meno antibiotici è meglio

La revisione risponde proprio a questa domanda, fornendo una risposta chiara.
Analizzando gli esiti relativi a oltre un milione e duecentomila persone operate di cataratta trattate anche con i colliri antibiotici dopo l’intervento oppure soltanto con gli antibiotici durante la procedura, è emerso che il rischio successivo di infezione dell’occhio era analogo nei due gruppi di pazienti. Il numero di casi era bassissimo in entrambi i gruppi (attorno a 4 casi ogni 10.000 operazioni).

In pratica

Il ricorso ai colliri antibiotici dopo un intervento di cataratta sembra non ridurre il rischio di infezione rispetto alla somministrazione degli antibiotici nell’occhio al momento dell’intervento chirurgico.
Quanto emerso da questo studio è importante perché la riduzione del consumo di antibiotici non necessari è una delle azioni più importanti per cercare di diminuire il consumo di questi farmaci e la conseguente diffusione della resistenza alle terapie da parte dei batteri. Sarà comunque il medico di volta in volta a decidere se prescrivere o meno il collirio antibiotico dopo l’operazione di cataratta anche in base alle caratteristiche del paziente.

Bibliografia

Passaro M, Posarelli M, et al. Evaluating the efficacy of postoperative topical antibiotics in cataract surgery: a systematic review and meta-analysis. Acta Ophthalmologica 2025; https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/aos.17469 Conflitti di interesse:
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