Secondo uno studio internazionale quasi la metà degli anziani over 65 è favorevole a sospendere o ridurre uno o più farmaci di quelli che prendono quotidianamente.
La ricerca, condotta tra maggio 2022 e dicembre 2023 in 14 Paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, ha coinvolto 1.340 anziani che assumevano ogni giorno cinque o più farmaci. Attraverso un questionario, i partecipanti hanno espresso la loro opinione sulla deprescrizione, cioè sulla possibilità di ridurre il numero o il dosaggio dei farmaci, indicando anche quali avrebbero voluto sospendere e per quali motivi.
Ne è emerso un quadro interessante. L’81% degli intervistati si è detto d’accordo o fortemente d’accordo con l’affermazione: “Se il mio medico dicesse che è possibile, sarei disposto a interrompere uno o più dei miei farmaci abituali”. Inoltre, il 44% ha risposto affermativamente alla domanda “Pensando alla tua attuale lista di farmaci, ce ne sono alcuni che vorresti smettere di prendere o di cui vorresti ridurre la dose?”, esprimendo il desiderio di sospendere almeno un farmaco. C’è da sottolineare che l’interesse per la deprescrizione varia da Paese a Paese: in Polonia (79%) e in Italia (75%) la disponibilità è risultata particolarmente alta, mentre in Croazia (24%) e Bulgaria (23%) si è registrata una maggiore ritrosia a modificare la propria terapia.
I diuretici (impiegati per ridurre la pressione), gli agenti ipolipemizzanti (impiegati per controllare i livelli di colesterolo e lipidi) e i farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina (anche questi ad azione antipertensiva) sono i farmaci più frequentemente menzionati dagli anziani dello studio per una possibile sospensione. Il motivo? La comparsa di eventi avversi che porta molti anziani a considerare favorevolmente un ridimensionamento della terapia.
D’altra parte, gli anziani che avevano una maggiore soddisfazione dalle terapie che prendevano e una fiducia maggiore nel proprio medico curante erano meno propensi a voler sospendere i farmaci.
Gli anziani sembrano disposti a ridurre il numero di farmaci
FOCUS: Cronicità e polifarmacoterapia
In pratica
I risultati di questo studio offrono una prospettiva chiara sulle opinioni degli anziani su un tema delicato come la deprescrizione dei farmaci. Gli anziani sono aperti a rivedere le proprie terapie a differenza di quanto ritengano i medici, che spesso pensano che i malati siano restii a modificare la propria terapia, specie se di lunga data. L’importante è che la decisione di sospendere o ridurre la dose di un farmaco non sia presa autonomamente dal paziente ma di comune accordo con il medico, perché in molti casi non è possibile togliere un farmaco o prenderlo a dosi più basse, a rischio di un peggioramento della propria salute.
Bibliografia
Vidonscky Lüthold R, Jungo KT, et al. Older adults’ attitudes toward deprescribing in 14 countries. JAMA Netw Open 2025; https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2830086 Conflitti di interesse: 

