L’attività sessuale quando si è in cura per un tumore

28 Nov 2025

FOCUS: Oncologia

L’attività sessuale della donna con un tumore al seno o un tumore ginecologico (alle ovaie o all’utero) non viene quasi mai presa in considerazione nella valutazione dello stato di salute generale e della qualità di vita. Eppure ha un suo peso, come le altre attività della vita quotidiana, anche se viene spesso messa in secondo piano essendo considerate altre le priorità. Ma per la donna è così?

Che cosa si sa al riguardo

Secondo i pochi dati presenti in letteratura scientifica, la maggior parte delle donne sopravvissute a un tumore al seno riferisce di avere avuto problemi sessuali o comunque di avere un’attività sessuale ridotta. In particolare segnalano il calo del desiderio, tanto che tra il 30 e il 60% delle donne con tumore al seno dichiarano di essere sessualmente inattive.
Le donne che hanno un tumore ginecologico indicano invece nei problemi fisici la ragione più comune per cui preferiscono non avere un’attività sessuale.

Le motivazioni e i risultati dello studio

Le donne che devono sottoporsi a cicli di chemioterapia vanno incontro a diversi effetti avversi (stanchezza, nausea, neuropatie) che interferiscono con le attività della vita quotidiana, tra cui l’attività sessuale. Di solito si raccomanda di cercare di svolgere le attività quotidiane per quanto si riesca al fine di consentire una ripresa migliore dalla malattia, ma quasi mai i consigli includono la sfera sessuale.
Per questo un gruppo di ricercatrici statunitensi ha condotto uno studio per valutare quale sia il livello di attività sessuale, di desiderio sessuale e di soddisfazione sessuale in una sessantina di donne (età media 59 anni) che avevano iniziato una chemioterapia per un tumore al seno o per un tumore di utero o ovaie. L’indagine prevedeva la compilazione di un questionario che veniva consegnato loro all’inizio del primo ciclo di chemioterapia e poi ogni tre mesi fino all’anno, una volta terminate le cure.
Quasi la metà delle donne (44,8%) ha risposto almeno una volta alla domanda specifica del questionario di essere stata sessualmente attiva durante le cure. A distanza di un anno dalla terapia, le donne che erano state attive durante il trattamento avevano una maggiore probabilità di esserlo e inoltre dopo un anno avevano un maggior desiderio sessuale rispetto a quelle che non avevano avuto attività sessuale durante le cure (l’88,5% rispondeva di provare desiderio sessuale rispetto al 31,3%) e una maggiore soddisfazione sessuale.

In pratica

L’attività sessuale è spesso trascurata quando una donna deve affrontare le cure per un tumore ginecologico o al seno. L’argomento viene taciuto e raramente sollevato dalla donna stessa, anche per questioni di pudore. Questa indagine d’oltreoceano sembra suggerire che avere un’attività sessuale normale, per quanto possibile, nel corso dei mesi di chemioterapia possa favorire una ripresa sessuale più facile e soddisfacente quando sono terminate le cure.

Bibliografia

Carpenter K, Conroy K, et al. The relationship between sexual activity during chemotherapy and sexual functioning after treatment among females with breast and gynecologic cancer. Support Care Cancer 2025; https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC12394328/ Conflitti di interesse:
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