Una persona su tre, nel mondo, ha almeno un disturbo mentale o da uso di sostanze nel corso della vita. Ma quante ricevono davvero un trattamento farmacologico efficace? A questa domanda ha cercato di rispondere un ampio studio condotto su oltre 56.000 adulti in 21 Paesi.
Che cosa valuta lo studio
Lo studio si basa sui dati raccolti attraverso i World Mental Health Surveys, una serie di sondaggi sulla salute mentale condotti tra il 2001 e il 2019. Lo scopo è capire quante persone con disturbi mentali o da uso di sostanze ricevono le cure indicate come efficaci nelle linee guida internazionali.
Per farlo, i ricercatori hanno utilizzato un modello chiamato “cascata del trattamento” che descrive i passaggi attraverso cui una persona dovrebbe passare per arrivare a una cura davvero utile. Queste tappe, valutate nello studio, sono:
- accorgersi di avere bisogno di aiuto
- entrare in contatto con un servizio di cura
- ricevere almeno un trattamento di base, cioè che rispetti gli standard minimi di qualità
- arrivare a un trattamento efficace, quello che le linee guida raccomandano come adatto per quel disturbo.
Poche persone ricevono trattamenti efficaci
Questa cascata, però, perde pazienti a ogni gradino, in altre parole, molti si fermano prima di ottenere una cura realmente efficace. Il primo ostacolo è la bassa percezione del bisogno: solo il 46,5% delle persone che soffre di un disturbo mentale riferisce di sentire la necessità di una cura. Tra queste, solo un terzo riesce ad accedere a un servizio sanitario per farsi visitare da un medico. Una volta in trattamento, la maggioranza (82,9%) riceve almeno un intervento considerato “minimamente adeguato” secondo i criteri internazionali, tuttavia, meno della metà di questi (47,0%) riceve un trattamento realmente efficace.
In termini assoluti, solo il 6,9% delle persone con un disturbo mentale o da uso di sostanze riceverebbe nella realtà una cura che possa essere considerata clinicamente efficace.