Quando il bambino ha la febbre più alta è la temperatura e maggiore è la preoccupazione dei genitori. È la temperatura corporea ciò che genera ansia nei genitori e che spesso orienta la decisione del medico di somministrare un antipiretico, senza considerare come realmente stia il bambino e quanto “regga” la febbre.
In realtà, più che il valore indicato dal termometro, ciò che bisognerebbe osservare è il disagio del bambino: sonnolenza, irritabilità, pianto inconsolabile, rifiuto di giocare o di bere.
Ibuprofene e paracetamolo si confermano sicuri
In una revisione sistematica della letteratura scientifica un gruppo di ricercatori italiani si è chiesto se gli interventi usati per abbassare la febbre – sia farmacologici sia non farmacologici – siano efficaci anche nel ridurre il disagio.
Sono stati analizzati otto studi, per un totale di circa duemila bambini. Dall’analisi è emerso che i trattamenti farmacologici (paracetamolo o ibuprofene), sono sicuri ed efficaci nel ridurre il disagio, mentre gli interventi non farmacologici, come le spugnature tiepide, non migliorano il comfort e in alcuni casi possono aumentare il malessere, provocando brividi o irritabilità.
Quali farmaci nel bambino
Le linee guida internazionali raccomandano nel bambino con febbre il ricorso al paracetamolo o all’ibuprofene, mentre l’uso di altri farmaci antinfiammatori non steroidei (come la nimesulide) sotto i 12 anni è sconsigliato per il rischio di eventi avversi. In particolare è assolutamente controindicato l’uso di aspirina per il rischio di una grave sindrome, che colpisce cervello e fegato, la sindrome di Reye.
Per approfondimenti ulteriori si rimanda alla news Paracetamolo e ibuprofene per la febbre e il dolore nel bambino.



