Si può preservare la fertilità prima di una chemioterapia

8 Set 2025

FOCUS: Oncologia

Nelle giovani donne con un tumore della mammella, prima di sottoporsi alla chemioterapia si possono prelevare e conservare gli ovociti per garantire la possibilità di avere una gravidanza anche qualora i farmaci chemioterapici abbiano danneggiato, come possibile, le funzioni ovariche.

La preservazione della fertilità

Sono sempre più le donne che hanno un tumore della mammella in giovane età e comunque prima della menopausa. Poiché le terapie per curare la malattia (anzitutto la chemioterapia) possono danneggiare la funzione ovarica, le donne oltre a dover affrontare e gestire sul piano psicologico la notizia di avere un tumore devono anche fare i conti con il timore di non poter poi avere figli. Per ovviare a ciò e riuscire al contempo a curare la malattia e a preservare la fertilità si ricorre oggi a diverse tecniche.
Prima di iniziare i cicli di chemioterapia si può infatti stimolare la funzione ovarica con farmaci mirati e successivamente aspirare i follicoli ovarici preservandoli in una banca del freddo (criopreservazione degli ovociti) e potendoli quindi riutilizzare una volta curato il tumore. In alternativa si può prelevare direttamente un pezzo di tessuto ovarico che viene poi conservato al freddo e reimpiantato dopo il trattamento del tumore.
La tecnica con il più alto tasso di successo, cioè con la maggior probabilità di avere una gravidanza una volta guarite dal tumore, è il prelievo degli ovociti.

Uno studio italiano

Ma quali scelte fanno le giovani donne poste di fronte alla possibilità di optare per la preservazione della fertilità prima di iniziare una chemioterapia? Uno studio italiano ha valutato le scelte di 100 donne in questa condizione. Una donna su due (54%) ha deciso di ricorrere alla preservazione della fertilità, di queste il 35% ha scelto la criopreservazione degli ovociti, il 55% il prelievo di tessuto ovarico, il 10% entrambe le procedure. Le donne più giovani (sotto i 30 anni d’età) erano quelle più propense a sottoporsi alle due tecniche per avere poi maggiori probabilità di successo.

In pratica

Tra gli effetti avversi di alcune chemioterapie, usate per il tumore della mammella e non solo, possono esserci i danni arrecati all’ovaio, con il rischio di avere un’infertilità. È oggi possibile nelle donne con il tumore preservare gli ovociti prima di iniziare il trattamento per il cancro. In questo modo rimane aperta la possibilità di avere figli anche dopo che si è fatta una chemioterapia, efficace per la cura del tumore ma possibilmente dannosa per le ovaie. Nella scelta conta ovviamente l’età e il desiderio di avere figli.

Bibliografia

Gentile G, Tesei C, et al. Fertility preservation in young patients with breast cancer: insights from the Gemme Dormienti network. Ther Adv Med Oncol 2025; https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC12256736/ Conflitti di interesse:
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