La somministrazione di magnesio prima della chemioterapia con cisplatino per la cura di un tumore potrebbe ridurre il rischio di insufficienza renale acuta legato all’assunzione di questo farmaco. È quanto emerge da uno studio osservazionale condotto negli Stati Uniti su oltre 13.000 pazienti affetti da cancro e trattati con il cisplatino.
Dopo circa due settimane dalla somministrazione del chemioterapico, i pazienti che avevano ricevuto il magnesio per via endovenosa avevano meno spesso un’insufficienza renale acuta: circa 3 casi ogni 100 pazienti contro più di 5 casi ogni 100 in quelli che non trattati con il magnesio.
Occorre però sottolineare che si tratta di uno studio osservazionale che ha analizzato i dati retrospettivamente analizzando cioè le cartelle cliniche dei pazienti invece di dividere i nuovi pazienti in due gruppi somministrando agli uni il magnesio e agli altri un placebo per avere un confronto diretto e attendibile.
Che cos’è il cisplatino
Il cisplatino è un farmaco chemioterapico in uso da decenni per il trattamento di numerosi tumori, tra cui:
• tumore del testicolo
• tumore dell’ovaio
• tumore del polmone
• tumore della vescica.
Agisce bloccando la sintesi del DNA nelle cellule tumorali e impedendone la moltiplicazione. Può essere somministrato da solo o in associazione con altri farmaci antitumorali.
Uno degli effetti collaterali più frequenti del cisplatino è proprio il rischio di insufficienza renale, che si manifesta con un aumento dei valori della creatinina nel sangue, un indicatore della funzionalità dei reni.
Qual è l’effetto del magnesio sul rene?
Il magnesio somministrato prima della chemioterapia potrebbe ridurre il rischio di insufficienza renale in quanto:
• favorisce l’eliminazione del cisplatino nelle urine
• evita l’accumulo del cisplatino nelle cellule dei reni, che possono altrimenti esserne danneggiate
• riduce l’infiammazione e lo stress ossidativo,due meccanismi coinvolti nella tossicità renale.