Chemioterapia “calda” contro il tumore dell’ovaio

31 Mar 2025

FOCUS: Oncologia

Si chiama IPEC, acronimo che sta per chemioterapia intraperitoneale ipertermica, e si è dimostrata efficace nell’allungare la sopravvivenza delle donne anche quando, nonostante i cicli di chemioterapia, la malattia ricompaia.
In caso di tumore dell’ovaio operabile, quando si pratica l’intervento chirurgico si può anche somministrare nell’addome, sotto forma di lavaggio peritoneale, un farmaco chemioterapico, che agisca direttamente sulle eventuali cellule tumorali rimaste. La somministrazione del farmaco antitumorale (di solito a base di platino) viene fatta alla temperatura di 41-42°C e per questo si parla di terapia ipertermica.
Uno studio condotto in Francia, Belgio, Spagna e Canada suggerisce ora che l’IPEC sia efficace anche quando si ha una ripresa della malattia. Confrontando i risultati ottenuti in oltre 400 donne con una ripresa di tumore dell’ovaio, quelle sottoposte alla chemioterapia intraperitoneale ipertermica durante l’intervento chirurgico avevano una sopravvivenza significativamente maggiore.

In pratica

La terapia del tumore dell’ovaio ha fatto grandi passi avanti nell’ultimo decennio, l’unione al trattamento chirurgico per asportare il tumore dei chemioterapici somministrati direttamente in addome garantisce una prognosi migliore e ciò vale anche nel caso in cui il tumore si sia ripresentato dopo i trattamenti chemioterapici iniziali.

Bibliografia

Classe J-M, Meeus P, et al. Hyperthermic intraperitoneal chemotherapy for recurrent ovarian cancer (CHIPOR): a randomised, open-label, phase 3 trial. Lancet Oncology 2024; https://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(24)00531-X/abstract Conflitti di interesse: