Una buona copertura vaccinale non protegge solo i bambini da malattie potenzialmente pericolose, ma contribuisce anche a ridurre l’uso degli antibiotici e quindi a contrastare il fenomeno della resistenza agli antibiotici.
I dati su vaccinazioni e uso di antibiotici
Uno studio condotto negli Stati Uniti su quasi sette milioni di bambini sotto i cinque anni d’età ha analizzato l’andamento delle vaccinazioni e dell’uso degli antibiotici tra il 2000 e il 2019. In questo arco di tempo, la percentuale di bambini vaccinati contro alcune malattie comuni dell’infanzia – come influenza, pertosse, difterite, polmonite e Haemophilus influenzae – è aumentata dal 32,5% al 66,8%.
Parallelamente l’uso degli antibiotici si è significativamente ridotto. Il calo è stato particolarmente marcato per alcune classi di farmaci molto utilizzate, come i macrolidi, il cui impiego si è quasi dimezzato, e gli antibiotici ad ampio spettro. Anche le infezioni respiratorie trattate con antibiotici nel bambino, come sinusiti e faringiti, sono diminuite sensibilmente.
Macrolidi e antibiotici ad ampio spettro
I macrolidi e gli antibiotici ad ampio spettro sono tra i farmaci più usati, ma anche tra quelli che più facilmente favoriscono la comparsa di batteri resistenti. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di utilizzarli solo quando strettamente necessari. I risultati dello studio d’oltreoceano suggeriscono che la vaccinazione contribuisca concretamente a contrastare l’antibiotico resistenza, un problema che riguarda la salute di tutti.
I risultati della ricerca sono coerenti con quanto rilevato anche da altri studi indipendenti: per approfondire puoi leggere anche la News “I vaccini riducono i rischi di resistenza agli antibiotici”