Negli anziani in chemioterapia l’uso di più farmaci aumenta il rischio di interazioni farmacologiche che possono compromettere l’efficacia e la sicurezza delle cure.
Chemioterapia negli anziani: attenzione alle interazioni


Negli anziani in chemioterapia l’uso di più farmaci aumenta il rischio di interazioni farmacologiche che possono compromettere l’efficacia e la sicurezza delle cure.
In Italia un quarto delle infezioni batteriche in terapia intensiva sono dovute a germi resistenti agli antibiotici.
I farmaci antinfiammatori non steroidei vanno presi in gravidanza solo su consiglio del medico, evitandone l’uso se possibile soprattutto nel secondo e terzo trimestre.
Eliminare o ridurre i farmaci non strettamente necessari migliora l’aderenza alle terapie, ma l’effetto su mortalità e ricoveri è ancora da chiarire.
Un’adeguata diffusione dei vaccini riduce le malattie batteriche, eventuali complicanze e la necessità di ricorrere agli antibiotici, limitando così il rischio di resistenza.
La terapia antibiotica non è sempre necessaria per trattare una polmonite nei bambini.
La risposta ai farmaci ipnotici sembra variare con l’età, risultando più ridotta negli anziani rispetto ai giovani e rendendo fondamentale una terapia personalizzata che tenga conto di rischi e benefici
I farmaci che dilatano i bronchi vanno dati al bambino in caso di asma, non per le malattie infettive respiratorie.
L’aspirina non sembra avere lo sperato effetto protettivo nei confronti del tumore della mammella.
Quando vengono prescritti al bambino più farmaci insieme occorre seguire scrupolosamente le indicazioni del medico per ridurre le interazioni e gli effetti negativi.